
Consiglio Pastorale degli Affari Economici
Costituzione del Consiglio Parrocchiale degli Affari Economici
Io sottoscritto Sac. Vincenzo Savio Nicolosi, parroco della Parrocchia S. Barbara in Ragalna, dovendo istituire il Consiglio degli Affari Economici Parrocchiale, in attuazione di quanto disposto dal can. 537 del Codice di Diritto Canonico e secondo l’Art. 1 e 3 del Regolamento del Consiglio Affari Economici dell’Arcidiocesi di Catania, scelgo e costituisco quali membri di detto Consiglio, per il triennio 2018 – 2020, i signori:
Di Guardo Francesco
Di Stefano Rag. Salvatore
La Rosa Avv. Luisa
Nicolosi Nicola
La presente verrà prodotta in triplice copia, una allegata al verbale di prima convocazione del Consiglio, un’altra conservata nell’archivio parrocchiale e la terza copia verrà trasmessa agli uffici della Curia Arcivescovile di Catania.
Ragalna, 17 gennaio 2018
Sac. Vincenzo Savio Nicolosi
parroco
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Can. 537 CIC- In ogni parrocchia vi sia il consiglio per gli affari economici che è retto, oltre che dal diritto universale, dalle norme date dal Vescovo diocesano; in esso i fedeli, scelti secondo le medesime norme, aiutino il parroco nell'amministrazione dei beni della parrocchia, fermo restando il disposto del can. 532.
Art. 1 - Il Consiglio parrocchiale per gli affari economici della parrocchia (qui di seguito più brevemente denominato “CPAE”), costituito dal Parroco in attuazione del can. 537 del Codice di Diritto Canonico, è l’organo di collaborazione dei fedeli con il Parroco nella gestione amministrativa della Parrocchia. - Art. 3 - Il CPAE è composto dal Parroco, che di diritto ne è il presidente, dai Vicari parrocchiali e da almeno tre fedeli [(sacerdoti, diaconi permanenti, religiosi, religiose e laici) si raccomanda di mantenere il numero dei Consiglieri in una proporzione ragionevole rispetto al numero dei componenti la comunità parrocchiale], nominati dal Parroco, sentito il parere del Consiglio pastorale o, in sua mancanza, di persone mature e prudenti; i consiglieri devono essere eminenti per integrità morale, attivamente inseriti nella vita parrocchiale, capaci di valutare le scelte economiche con spirito ecclesiale e possibilmente esperti in diritto o in economia.